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pro e contro dello smart working sui piatti di una bilancia

Smart working: pro e contro del lavoro flessibile

pro e contro dello smart working sui piatti di una bilancia
pro e contro dello smart working sui piatti di una bilancia

In questi giorni in Italia gli smart worker sono passati da circa 500.000 a quasi 8 milioni di persone, un bel salto per un paese che fino a ieri registrava il 2% dei lavoratori in Smart Working contro una media europea del 25%!

Smart Working vs. lavorare da casa

Ma quello che stiamo facendo è veramente “Smart Working”? Non proprio. Senza volerci addentrare nello specifico delle regole contrattuali della Legge 81/2017, per Smart Working si intende una vera e propria filosofia manageriale che prevede il passaggio dal paradigma “comando e controllo” a quello di “delega e fiducia”. Un cambiamento culturale mica da ridere. Si tratta di restituire alle persone flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti di lavoro a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati. Una trasformazione che probabilmente richiederà anni.

E non è quello che ci siamo trovati a fare dal 9 marzo che è invece, più modestamente, “lavorare da casa”.

Diciamolo, anche solo “lavorare da casa”, è tutt’altro che facile e scontato e lo sanno bene molti liberi professionisti che, dopo averci provato per anni, stanno scegliendo ora di lavorare nei co-working proprio per trovare soluzioni ai vari “contro” del lavoro da casa. Per rendersene conto basta guardare alla crescita esponenziale dei co-working nelle grandi città e non solo, nati per rispondere a un’esigenza molto sentita di avere ambienti lavorativi ad un costo sostenibile, vicino a casa (non tutti, purtroppo, viviamo in abitazioni in cui si può lavorare bene).

I vantaggi dello Smart Working

È innegabile però che, tra pro e contro dello Smart Working, i vantaggi non sia pochi, sia per i lavoratori che per le aziende. Vediamo insieme questi vantaggi perché non ci soffermiamo mai abbastanza a registrare le cose positive:

  • Aumento della produttività dei dipendenti. Essì! Molti studi dimostrano che cresce la responsabilità dei dipendenti nei confronti del lavoro e l’impegno nel raggiungere i risultati prefissati con miglioramento significativo di performance. (Certo, bisogna investire in tecnologia e formazione, però).
  • Riduzione degli spazi necessari per collocare scrivanie, parcheggi, mense aziendali, con conseguente riduzione dei canoni di affitto e di mantenimento delle sedi di lavoro.
  • Grande risparmio di tempo, evitando il tragitto casa-ufficio e quindi lo stress del pendolarismo.
  • Meno inquinamento: con il decongestionamento del traffico l’ambiente ci guadagna!
  • Minori spese extra per benzina, parcheggio, abbonamenti ai mezzi pubblici. Può essere un bel risparmio a fine mese.
  • Minor contatto con colleghi sgraditi e ambienti di lavoro talvolta rumorosi e sovraffollati.
  • Basta timbrare cartellino, viva la flessibilità, (imparando a lavorare per obiettivi)

Gli svantaggi dello Smart Working

E adesso veniamo ai “contro”, alle criticità che, se analizzate, possono essere affrontate e risolte:

  • Isolamento: quella sensazione fastidiosa di essere scollegati, di non sapere dove sono e cosa stanno facendo gli altri, di non avere un confronto semplice, veloce o immediato, di non riuscire a scambiare idee con il team.  Di sentire aumentare la distanza con i nostri superiori o con le nostre risorse su cui ci sembra di perdere il controllo.
  • Solitudine durante l’orario di lavoro. Con chi faccio la pausa caffè? Con chi fumo la sigaretta? Davvero basta gossip?
  • Mancanza di separazione fra ambiente di lavoro e domestico. Insomma, quell’impressione di non aver mai finito di lavorare e di dover sempre essere reperibili (anche di sera e durante i week end).
  • Facili distrazioni o interruzioni: essendo a casa è un attimo perdersi nelle faccende domestiche, nella navigazione online incontrollata, nelle visite impreviste di amici o parenti , nel portare fuori il cane.
  • Lavorare troppo. Proprio per arginare tutte le possibili distrazioni che abbiamo a casa, a volte finiamo per lavorare troppo e sconfinare nel lavoro serale con la sensazione di dover sempre recuperare.
  • Difficoltà a imporsi una certa autodisciplina, non tutti siamo bravi ad organizzare il nostro tempo e lasciati a noi stessi facciamo molta più fatica a rispettare ritmi e scadenze.

Tenersi i pro e lavorare sui contro dello Smart Working

Ebbene, ci sono tanti pro e alcuni contro nello Smart Working, come in ogni cosa, de resto!. Tuttavia, credo che questa sia un’occasione imperdibile per fare un salto di qualità da un punto di vista lavorativo, sia per le aziende che per i lavoratori, per imparare a lavorare meglio e non di più. È un‘ottima opportunità per risparmiare tempo e denaro, migliorare la qualità della vita e anche l’ambiente che ci ospita, decongestionando il traffico e inquinando meno.

Quello su cui si può fare tantissimo è l’auto-organizzazione che vuol dire imparare ad organizzarsi meglio arginando le distrazioni, costruendo flussi di lavoro ben integrati con il team, facendo le giuste pause per non lavorare troppo, ritagliandoci il giusto spazio per una postazione dedicata e trovando un nuovo modo di comunicare per sconfiggere isolamento e solitudine.

L’importanza della formazione

Se vuoi fare dei passi in avanti in questo senso o farli fare alle tue risorse, contattaci!

Ci occupiamo di formazione per aziende per accompagnarle allo Smart Working. Con focus su gestione del tempo, cambiamento di stile di vita, aumento di produttività e benessere. Crediamo che sia possibile e se ci credi anche tu vale la pena fare un pezzo di strada insieme.

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Del team è quella metodica, disciplinata e riflessiva. Ha fatto dell’organizzazione uno stile di vita e del decluttering una filosofia per vivere meglio e più felice. Ha un grande dono: fa le cose senza fretta, ma velocemente.

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