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Le 6 competenze base delle persone autonome al lavoro

Le 6 competenze base delle persone autonome al lavoro

Le 6 competenze base delle persone autonome al lavoro
Le 6 competenze base delle persone autonome al lavoro

Lavorare sull’organizzazione personale vuol dire lavorare sulla autonomia delle risorse. La nostra formazione e i nostri percorsi insistono molto sull’autonomia delle persone perché investire sull’autonomia avvia il circolo virtuoso della fiducia e della delega.

Persone più autonome sono più affidabili. Vuol dire che si possono assumere più responsabilità. Vuol dire che il management può mettere in atto il processo della delega che libera risorse, energia e tempo e fa crescere professionalità e motivazione avviando un circolo virtuoso che si autoalimenta. A proposito di delega, abbiamo creato una playlist sugli aspetti principali della delega.

Con questo articolo voglio porre l’attenzione, quindi, sulla competenza dell’autonomia e aiutare manager e titolari a capire se le persone che lavorano in azienda sono autonome.

Devo fare però una piccola premessa, anzi una provocazione, rivolta proprio al management che vuole risorse più autonome: sei consapevole che dovrai cambiare anche tu? Che non potrai più entrare a gamba tesa con richieste dell’ultimo minuto e sconvolgere la pianificazione che le persone hanno impostato?

Questo non vuol dire che non si potranno rivedere i piani per far fronte a un’emergenza o a un vero imprevisto, ma vuol dire avere più fiducia nei propri collaboratori che hanno chiare le loro priorità e saper accettare anche un “lo faccio, ma non ora”.

Fatta questa premessa ti chiedo: le tue risorse sono autonome o hanno bisogno della nostra formazione?

Ho individuato 6 competenze base, che sviluppiamo nella nostra formazione, che caratterizzano l’autonomia delle persone in azienda. Continua a leggere per scoprire se le persone nella tua azienda hanno queste competenze:

1. Sanno calcolare quanto ci mettono a fare le cose

Una competenza da allenare per sviluppare la propria autonomia al lavoro è sapere calcolare quanto ci si mette a fare le cose. Vuol dire saper stimare i tempi in termini di effort ma anche di durata. L’effort serve per capire quanto ci si mette a fare un’attività “pura”, se si dovesse fare solo quella senza pause e interruzioni. In un mondo “senza gravità”, dico io. Siccome la giornata è fatta anche da pause fisiologiche, interruzioni e pause pranzo, stimare l’effort è solo la prima parte, perché poi questo effort va calato nella realtà.

Quindi definire in autonomia la “data di consegna” vuol dire avere una doppia competenza: saper calcolare il tempo del lavoro in assenza di gravità, e saper stimare il “peso della gravità”. Più le persone affinano questa capacità più risulteranno affidabili nell’assumersi un impegno.

2. Sanno lavorare per obiettivi

Indipendentemente dal fatto che i manager sappiano definire e comunicare obiettivi S.M.A.R.T. (spoiler: meno di quanto si pensi!), le persone possono sempre imparare a darsi degli obiettivi. Gli obiettivi servono per sapere di aver raggiunto il risultato desiderato e per sapere quanto manca invece al suo raggiungimento. Servono per:

  • sapere in ogni momento la posizione rispetto al risultato che si vuole ottenere
  • darsi una direzione
  • avere chiare le priorità
  • misurare il work in progress
  • calcolare meglio i tempi la prossima volta che si deve raggiungere un obiettivo simile

3. Sanno pianificare la settimana

Chi sa pianificare la settimana in autonomia ha chiare le attività da svolgere, ha chiare le priorità, sa quanto tempo ci mette, conosce le date di scadenza e di consegna e sa organizzare la propria settimana in base al proprio carico di lavoro e alla propria energia.

Sa lasciare dei vuoti per ammortizzare errori di stima dei tempi, interruzioni e richieste esterne.

Sa sempre quando è possibile prendere ulteriori impegni e quando invece non è possibile, se non a costo di rivedere priorità e pianificazione.

4. Sanno dire di no

Se hanno allenato e affinato le competenze precedenti, vuol dire che i collaboratori e le collaboratrici sanno quando possono prendere un impegno e portarlo a termine nei tempi, ma sanno anche quando non possono farlo. Dire di no non è quindi un capriccio, una presa di posizione, o un rifiuto a priori.

È sapere quali sono gli impegni presi, le priorità e i tempi per portare a termine le attività. E questo “no” diventa autorevole perché contestualizzato e argomentato. Inoltre, non sarà mai un vero e proprio “no” ma piuttosto un “non ora, ma mercoledì prossimo”.

5. Sanno chiedere aiuto

Un’altra competenza legata all’autonomia è quella di sapere chiedere aiuto. Avere il controllo della giornata, delle attività e degli obiettivi non basta per garantirsi serenità e autonomia.

Ci sono situazioni particolari per cui ci si può trovare in affanno e in difficoltà.

Ci sono persone che non chiedono mai per paura di sembrare incompetenti o impreparate (e vivono in una condizione cronica di insicurezza e stress) e ci sono persone che chiedono aiuto alla minima difficoltà, interrompendo gli altri e cercando negli altri tutte le conferme per andare avanti.

Questi 2 atteggiamenti “estremi” e contrari denotano poca consapevolezza di sé e delle proprie capacità.

Sviluppare la propria autonomia vuol dire sapere cosa si può risolvere in autonomia e quando si ha veramente bisogno di un aiuto perché si è ponderata la situazione e non si può proprio fare altrimenti.

6. Sono persone proattive

Avere risorse autonome e affidabili vuol dire contare su persone che sono attente e sanno quando alzare la mano per segnalare un problema o una criticità, anche potenziale. E già questo sarebbe una grande ricchezza in un mondo che diventa via via più distratto e incurante. Ma c’è un altro aspetto che sviluppiamo con la nostra formazione legato all’autonomia e cioè allenare le persone a portare soluzioni invece che sollevare semplicemente problemi.

Investire sull’autonomia spinge le persone, quindi, a proporre delle soluzioni. E questo alimenta fiducia, motivazione e coinvolgimento.

Ma quanto tempo ed energia mentale ti si liberebbe se potessi fidarti ciecamente delle persone che lavorano con te? Avresti la certezza del rispetto delle date di scadenza, sapresti che la richiesta di aiuto è vera e giustificata, avresti proposte e idee per migliorare il lavoro e persone autonome capaci di passare dal dire al fare.

Potrai finalmente mettere in atto un vero processo di delega perché hai investito prima di tutto sull’autonomia delle tue risorse.

La tua azienda è pronta a fare il salto?

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La più tecnologica del gruppo e le piace andare sul pratico. È quella che fa, che propone idee e trova soluzioni. Lavorare con le persone la ricarica ed è qui che dà il meglio di sé. È ironica e ha una simpatia contagiosa.

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