È l’epoca del troppo di tutto.
Troppa pressione, troppe distrazioni, troppe notifiche…
È come sostare a lungo nel traffico impazzito delle ore di punta e ritrovare ovunque inbox strapiene, email che sfrecciano a ogni ora, impegni che richiamano la nostra attenzione.
Agende fittissime che ci ricordano cosa dobbiamo fare e che non ci danno tregua. Pochi spazi e molto rumore di sottofondo.
Come se non bastasse, lavoriamo con la sensazione di non riuscire a produrre abbastanza e cerchiamo di fare più cose insieme credendo di guadagnare tempo.
Il lavoro che svolgiamo come consulenti di organizzazione personale cerca di regolare questo traffico impazzito e ha come obiettivo quello di aiutare le persone a fare chiarezza, a definire le priorità e a togliersi di dosso quel senso di disorganizzazione che porta con sé un’insoddisfazione cronica.
Insoddisfazione che porta a lavorare male.
Un aiuto esterno permette di capire come dedicare il tempo che abbiamo a disposizione alle attività davvero importanti. Questa consapevolezza arricchisce il nostro lavoro con più gusto e più piacere.
Non a caso, gusto e piacere fanno parte anche del nostro logo e del nostro claim, qualcosa di morbido e di rotondo che tolga di dosso quell’idea di organizzazione intesa come una gabbia rigida e impostata.
Perché in fondo l’organizzazione ha molto a che fare con la cura, l’attenzione e il fare meno errori.
Fare bene, fare meglio, fare prima, per avere giornate più serene e accendere il motore del cambiamento quando le modalità di lavoro ci vanno strette.
«È sempre emozionante vedere le persone prendere consapevolezza di certi temi e poi vederle fare quei passi avanti che aiutano a superarli. Mi piace essere il motore del cambiamento.» (Anna)
Che cosa fa Organizzatessen all’interno di uno scenario lavorativo inquinato dal troppo di tutto?
L’elemento chiave è qui: aiutare le persone a gestire la propria giornata in modo proattivo.
Lo facciamo partendo dalle risorse cosiddette “scarse” o “limitate” che sono:
- spazio
- tempo
- energia
- attenzione
Il fine è quello di perseguire un certo senso di soddisfazione, che ci fa arrivare a sera sapendo di aver portato a termine quello che ci aspettavamo di fare.
Svolgiamo dei percorsi strutturati nelle aziende che si basano sul concetto di organizzazione personale nel lavoro.
Percorsi dal ritmo lento e costante che portano a cambiare quelle abitudini aziendali che non permettono di lavorare bene in un clima sereno.
Dagli incontri con il team alle consulenze individuali, per personalizzare i temi e risolvere specifici problemi organizzativi.
Momenti di confronto e formazione che vanno verso un miglior equilibrio tra vita e lavoro, ma non solo. Anche tra vita lavorativa online e offline per via della sempre più frequente diffusione di forme di collaborazione ibride.
Essere online costa fatica ed è sempre più vitale cercare un allineamento tra vita connessa e vita fuori dalla connessione. Allineamento che ci aiuti a gestire meglio lo stress.
L’evoluzione tecnologica consente a molte persone di lavorare da remoto e questa costante connessione, senza limiti fisici, incide tantissimo sulla qualità del nostro lavoro e della nostra vita.
Alla connessione tecnologica preferiamo la connessione relazionale!
«Questo lavoro mi permette di entrare in connessione con le persone, di mettermi in ascolto e captare le loro esigenze e poi di guidarle nell’applicazione delle strategie di semplificazione e di organizzazione del loro lavoro e della giornata.» (Paola)
Perché è utile rivolgersi alla figura di consulente di organizzazione personale?
L’eccessiva quantità di opzioni che ritroviamo anche nel lavoro è strettamente legata alla libertà di scelta, ma c’è un paradosso.
Il fatto di avere a disposizione tantissime soluzioni impedisce di prendere delle decisioni rapide.
Questo eccesso ci sovrasta, ci affatica e ci blocca.
Scegliamo una cosa, arrivano i primi dubbi, vogliamo cambiare, tornare indietro, saltare da un punto a un altro…
Questo continuo cambio può riguardare le attività, gli strumenti o le azioni che portiamo avanti.
In mezzo al troppo di tutto che abbiamo visto, c’è bisogno di districarsi e andare verso una forma di semplificazione efficace, affinché questa quantità di cose non richieda un elevato costo da pagare.
Il nostro lavoro è proprio quello di aiutare il cliente, il team e le persone in generale a rendersi conto di questo traffico, conoscerlo e riconoscerlo, liberarlo e renderlo più scorrevole.
Significa avere a disposizione degli strumenti che ci orientino in questo labirinto e che migliorino il flusso di lavoro.
Nell’azienda veneta che abbiamo seguito nei mesi scorsi c’erano grossi problemi di comunicazione che portavano a una difficile gestione delle email e a modalità di archiviazione non condivise.
Ecco che siamo partite dalla creazione di un linguaggio comune che ha permesso di migliorare la gestione delle comunicazioni.
Avere un linguaggio comune è servito a sentirsi parte di un gruppo che condivide responsabilità e modalità di lavoro. Gruppo che è riuscito a migliorare la capacità di definire obiettivi e di fare una pianificazione in macro step realistica e sostenibile.
Questa esperienza rappresenta ciò che facciamo: rendere interessante l’organizzazione per lavorare meglio dal giorno stesso!
«Per me è emozionante vedere le persone che cambiano faccia. In due mesi di formazione i visi si rilassano, lo sguardo si illumina, e il nervosismo e la stanchezza lasciano il posto all’entusiasmo e alla curiosità.» (Ale)
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